Playmats di Bianca
Mi è capitato più volte di ricevere richieste di playmats speciali progettati, sognati e ideati dai genitori, ed è stata sempre una bellissima esperienza. Un viaggio verso pezzi della nostra terra che appartengono al cuore di queste persone oppure dei propri figli, oppure scenari fantastici come ad esempio il Playmat di Ponyo.
Anche i playmats per i miei figli li ho progettati io: quello della Terra, e insieme a mio marito, quello della preistoria, in cui hanno vissuto avventure dinosauri e draghi.
Questa volta mi è capitato qualcosa di molto più magico: il playmat che vi faccio vedere oggi è stato immaginato, disegnato e progettato da una bambina di 7 anni, Bianca.
Con Bianca è stato amore a prima vista, prima tra lei e i playmats e dopo che il primo incanto è sceso un pò, sono entrata in scena io. “Ciao Bianca, sono Pilar, e questi playmats li ho fatti io. Che piacere conoscerti!” E pam! Anche fra di noi amore e intesa a prima vista!
Sono consapevole che i miei “giochi” non sono massivi. Capisco che la mancanza di tasti, luci e plastica non sono ne la media, ne la maggioranza delle preferenze dei bambini, neppure dei genitori, che trovano in questi accessori la garanzia dell’intrattenimento dei propri figli. Ed è per questo motivo che quando incontro questi occhi luccicanti davanti ai miei playmats, a me si scioglie il cuore e mi rassicura ad andare avanti. Il bello dei mercatini, è proprio questo, sentire le persone e vedere i loro occhi incantati, per me significa riconoscimento e ammirazione. Sono profondamente grata a queste persone e all’Universo per questo. Se non ci fossero queste persone che entrano in sintonia con me e con i miei lavori, se non ci fosse chi ci si innamora, chi li desidera, chi li sogna, li progetta, li vuole ancora e ancora, se non ci fosse chi inventa storie e viaggia con la fantasia catapultati dai miei Playmats…. Il mio lavoro non avrebbe nessun senso. L’amore e l’impegno che ci metto a farli, e la soddisfazione nel vedere la loro bellezza una volta finiti, non avrebbero valore se poi restassero ignorati e non trascenderebbero la mia persona.
Sono proprio questi i bambini per cui creo i playmats, che senza saperlo, apprezzano i processi artistici e creativi, perché sono loro stessi ancora artisti e creativi. Sono sensibili, e si commuovono davanti alla bellezza e ai materiali nobili. Riconoscono e apprezzano il valore del lavoro fatto a mano.
East Market Milano – marzo 2024. Bianca e i loro genitori decidono di passare l’intera giornata più o meno dall’ora di pranzo fino a chiusura perché accompagnano una coppia di artigiani famigliari loro, che fanno bellissimi piccoli mobili in legno stile montessoriano, si chiamano Pulce e Brilla. Noi eravamo in una zona dedicata apposta per bambini e famiglie organizzato da “The Good Morning Market”. Lo stand di Pulce e Brilla e il mio stand erano più o meno uno davanti all’altro. Già conoscete com’è andato il nostro primo incontro, da quel momento in poi, Bianca ha passato praticamente tutta la giornata a giocare con noi. In questo evento, non avevo lo spazio dedicato al gioco come ho sempre fatto, con uno spazio ben allestito per terra con dei Playmats e gli animali, quindi ha iniziato a giocare timidamente con i Playmats appoggiati sul tavolo. Da lì a poco le ho appoggiato un tappeto piegato perché non occupasse troppo spazio (che non avevo) e le ho messo a disposizione alcuni ambienti, ma lei li prendeva tutti, con tutti gli accessori. Creava scene pazzesche, curando dettagli della sua storia e facendo attenzione all’ accostamento dei colori. Le sue composizioni sembravano piccole opere d’arte.
Ad un certo punto, già verso sera, dopo che abbiamo anche chiacchierato tanto e le ho raccontato dei miei materiali e i processi di elaborazione, ha chiesto un foglio e dei colori, non ce n’erano tanti. E ha disegnato il suo Playmat, con tutti gli accessori. C’era Apus, la montagna coi baffi che chiamava “Il Vecchio Saggio” (saggia lei penso io), c’erano i funghi viola con la base, c’era una felce e un albero di mele con un ramo sul quale lei appoggiava uno scoiattolo. Il Playmat doveva essere beige, basicamente come una mia Savana, doveva avere un laghetto, una tana roccia tanto resistente da sostenere un leone, un’altra roccia dove il leone avrebbe riposato al sole, un cuore a quadretti colorati e dei “punti grandi colorati per terra”, queste le sue parole. Ci teneva tantissimo ad ogni dettaglio e volevamo essere certe, tutti e due, che io avessi capito bene i suoi desideri. Mi ha spiegato ogni componente e io ho avuto cura di prendere nota. La storia del cuore è stata divertente perché per un attimo ho pensato che fosse un cuore disegnato per me, ma quando gliel’ho chiesto, mi ha guardata seriamente e mi ha detto: “no, è un cuore a quadretti colorati per terra che va lì” 😆 Ho capito quanto ci tenesse a che il suo Playmat fosse così come lei lo aveva disegnato.
Per me è stato molto stimolante farlo! Mi sembrava una sfida, ma allo stesso tempo ero fiduciosa che sarei riuscita a fare esattamente quello che lei voleva. Era talmente profonda la nostra sintonia che mentre disegnava e mi spiegava gli elementi, io stavo già immaginando come lo avrei fatto.
Solo per il cuore ci ho messo 4 ore di lavoro: prima ho ricreato la forma e la misura con lana cardata naturale infeltrita ad ago sul feltro, e poi ho ricamato il cuore su un altro tessuto rispettando i colori che lei aveva usato, e infine ho ricoperto il cuore infeltrito con quello ricamato, così avrebbe avuto un po’ di rilievo.
I “punti grandi colorati per terra” li ho cuciti con diversi punti rispettando forma, colore e posizione sul Playmat, ho pure ricreato con il ricamo, la traccia della sua mano.
Per il lago, la roccia e la tana roccia, ho voluto essere fedele al mio stile e divertirmi con diverse fibre, fili, punti e tecniche. Ci sono volute diverse ore di lavoro per questi tre elementi ricchi di dettagli.
In fine ho deciso di personalizzare la sua busta con dei ritagli avanzati dei feltri che avevo usato per il suo lavoro.
Il giorno della consegna è stato emozionante. Ovviamente dietro questa bambina così speciale, c’è una coppia di genitori altrettanto speciali, anche loro di quelle persone che amano la bellezza e apprezzano il lavoro fatto a mano. Sono profondamente grata a Viola e Teo per aver reso possibile il sogno di Bianca ❤️
Anche i playmats per i miei figli li ho progettati io: quello della Terra, e insieme a mio marito, quello della preistoria, in cui hanno vissuto avventure dinosauri e draghi.
Questa volta mi è capitato qualcosa di molto più magico: il playmat che vi faccio vedere oggi è stato immaginato, disegnato e progettato da una bambina di 7 anni, Bianca.
Con Bianca è stato amore a prima vista, prima tra lei e i playmats e dopo che il primo incanto è sceso un pò, sono entrata in scena io. “Ciao Bianca, sono Pilar, e questi playmats li ho fatti io. Che piacere conoscerti!” E pam! Anche fra di noi amore e intesa a prima vista!
Sono consapevole che i miei “giochi” non sono massivi. Capisco che la mancanza di tasti, luci e plastica non sono ne la media, ne la maggioranza delle preferenze dei bambini, neppure dei genitori, che trovano in questi accessori la garanzia dell’intrattenimento dei propri figli. Ed è per questo motivo che quando incontro questi occhi luccicanti davanti ai miei playmats, a me si scioglie il cuore e mi rassicura ad andare avanti. Il bello dei mercatini, è proprio questo, sentire le persone e vedere i loro occhi incantati, per me significa riconoscimento e ammirazione. Sono profondamente grata a queste persone e all’Universo per questo. Se non ci fossero queste persone che entrano in sintonia con me e con i miei lavori, se non ci fosse chi ci si innamora, chi li desidera, chi li sogna, li progetta, li vuole ancora e ancora, se non ci fosse chi inventa storie e viaggia con la fantasia catapultati dai miei Playmats…. Il mio lavoro non avrebbe nessun senso. L’amore e l’impegno che ci metto a farli, e la soddisfazione nel vedere la loro bellezza una volta finiti, non avrebbero valore se poi restassero ignorati e non trascenderebbero la mia persona.
Sono proprio questi i bambini per cui creo i playmats, che senza saperlo, apprezzano i processi artistici e creativi, perché sono loro stessi ancora artisti e creativi. Sono sensibili, e si commuovono davanti alla bellezza e ai materiali nobili. Riconoscono e apprezzano il valore del lavoro fatto a mano.
East Market Milano – marzo 2024. Bianca e i loro genitori decidono di passare l’intera giornata più o meno dall’ora di pranzo fino a chiusura perché accompagnano una coppia di artigiani famigliari loro, che fanno bellissimi piccoli mobili in legno stile montessoriano, si chiamano Pulce e Brilla. Noi eravamo in una zona dedicata apposta per bambini e famiglie organizzato da “The Good Morning Market”. Lo stand di Pulce e Brilla e il mio stand erano più o meno uno davanti all’altro. Già conoscete com’è andato il nostro primo incontro, da quel momento in poi, Bianca ha passato praticamente tutta la giornata a giocare con noi. In questo evento, non avevo lo spazio dedicato al gioco come ho sempre fatto, con uno spazio ben allestito per terra con dei Playmats e gli animali, quindi ha iniziato a giocare timidamente con i Playmats appoggiati sul tavolo. Da lì a poco le ho appoggiato un tappeto piegato perché non occupasse troppo spazio (che non avevo) e le ho messo a disposizione alcuni ambienti, ma lei li prendeva tutti, con tutti gli accessori. Creava scene pazzesche, curando dettagli della sua storia e facendo attenzione all’ accostamento dei colori. Le sue composizioni sembravano piccole opere d’arte.
Ad un certo punto, già verso sera, dopo che abbiamo anche chiacchierato tanto e le ho raccontato dei miei materiali e i processi di elaborazione, ha chiesto un foglio e dei colori, non ce n’erano tanti. E ha disegnato il suo Playmat, con tutti gli accessori. C’era Apus, la montagna coi baffi che chiamava “Il Vecchio Saggio” (saggia lei penso io), c’erano i funghi viola con la base, c’era una felce e un albero di mele con un ramo sul quale lei appoggiava uno scoiattolo. Il Playmat doveva essere beige, basicamente come una mia Savana, doveva avere un laghetto, una tana roccia tanto resistente da sostenere un leone, un’altra roccia dove il leone avrebbe riposato al sole, un cuore a quadretti colorati e dei “punti grandi colorati per terra”, queste le sue parole. Ci teneva tantissimo ad ogni dettaglio e volevamo essere certe, tutti e due, che io avessi capito bene i suoi desideri. Mi ha spiegato ogni componente e io ho avuto cura di prendere nota. La storia del cuore è stata divertente perché per un attimo ho pensato che fosse un cuore disegnato per me, ma quando gliel’ho chiesto, mi ha guardata seriamente e mi ha detto: “no, è un cuore a quadretti colorati per terra che va lì” 😆 Ho capito quanto ci tenesse a che il suo Playmat fosse così come lei lo aveva disegnato.
Per me è stato molto stimolante farlo! Mi sembrava una sfida, ma allo stesso tempo ero fiduciosa che sarei riuscita a fare esattamente quello che lei voleva. Era talmente profonda la nostra sintonia che mentre disegnava e mi spiegava gli elementi, io stavo già immaginando come lo avrei fatto.
Solo per il cuore ci ho messo 4 ore di lavoro: prima ho ricreato la forma e la misura con lana cardata naturale infeltrita ad ago sul feltro, e poi ho ricamato il cuore su un altro tessuto rispettando i colori che lei aveva usato, e infine ho ricoperto il cuore infeltrito con quello ricamato, così avrebbe avuto un po’ di rilievo.
I “punti grandi colorati per terra” li ho cuciti con diversi punti rispettando forma, colore e posizione sul Playmat, ho pure ricreato con il ricamo, la traccia della sua mano.
Per il lago, la roccia e la tana roccia, ho voluto essere fedele al mio stile e divertirmi con diverse fibre, fili, punti e tecniche. Ci sono volute diverse ore di lavoro per questi tre elementi ricchi di dettagli.
In fine ho deciso di personalizzare la sua busta con dei ritagli avanzati dei feltri che avevo usato per il suo lavoro.
Il giorno della consegna è stato emozionante. Ovviamente dietro questa bambina così speciale, c’è una coppia di genitori altrettanto speciali, anche loro di quelle persone che amano la bellezza e apprezzano il lavoro fatto a mano. Sono profondamente grata a Viola e Teo per aver reso possibile il sogno di Bianca ❤️